Descrizione
Il Cardinalino del Venezuela un piccolo e bellissimo carduelide molto ricercato dagli allevatori amatoriali per la sua capacità di trasmettere il lipocromo rosso ai canarini. Infatti è possibile l’accoppiamento tra il canarino domestico (Serinus Canaria) ed il Cardinalino del Venezuela (appartenenti a generi diversi della stessa famiglia dei fringillidi), però solo il 50% dei maschi derivanti da questo incrocio risulterà fecondo, mentre le femmine risulteranno sterili, ed usate esclusivamente come balie.
Istruzioni per un uso corretto
Le grande varietà dei semi e le peculiari caratteristiche organolettiche di questo miscuglio consentono ai soggetti allevati di regolarsi nell’assunzione dell’alimento in base alla fase metabolica ed alle condizioni del microclima, permettendo all’animale di alimentarsi nel modo più affine ai propri fabbisogni naturali. La somministrazione giornaliera dell’alimento dovrà corrispondere alla quantità mediamente consumata nelle 24 ore, avendo cura di provvedere prima di ogni somministrazione alla pulizia e lavaggio della mangiatoia. Tale pratica igienico sanitaria dovrà essere estesa anche all’abbeveratoio, garantendo acqua fresca e pulita sempre a disposizione.
Curiosità
Anche quando si parla di Cardinalini la classificazione tassonomica non aiuta: il il più famoso e diffuso tra i cardinalini è il Cardinalino del Venezuela o Carduelis Cucullata, quindi un passeriforme della famiglia dei fringillidi, mentre il genere Cardinalis appartiene alla famiglia dei Cardinalidae. Dobbiamo questo equivoco tassonomico all’origine del nome Cardinalino, cioè il riferimento al colore rosso delle vesti dei cardinali cattolici che caratterizza questi uccelli.